La torre campanaria

Ha base quadrata di 6 metri e un'altezza di circa 45 metri. La cella campanaria ha bifore a sesto acuto e un concerto di 10 campane.
In origine aveva un tetto a capanna e un'altezza di 16 metri. Nel 1716 fu innalzata a 30 metri con un concerto di 6 campane. Raggiunse l'attuale altezza nel 1845 con il parroco don Carlo Sessa che portò anche il numero delle campane a 8 e lo fece, come lui stesso scrisse "… non per sfarzo o pompa alcuna, ma evvi pura necessità, a motivo che il concerto è guasto, per due campane rotte, e la torre è molto bassa, per modo che 50 e più cascine lontane dalla Parrocchia non possono sentire il suono delle campane".
Nel 1845 la sommità della cella campanaria fu coronata con sette merli ghibellini per lato.

La merlatura era tipica delle fortificazioni medioevali e serviva per proteggersi dalle lance e dalle frecce quando si era assediati ma anche per ripararsi quando si doveva contrattaccare.
Dalla merlatura delle mura si poteva capire l'orientamento "politico" del borgo. Il lodigiano ingegner Bruschini, pur provenendo dalla terra che ebbe come vescovo Sant'Alberto Quadrelli, dotò la torre di merli ghibellini quando Rivolta nel medioevo era un paese guelfo.

Il concerto delle campane, insieme al castello, venne completamente rinnovato dopo la seconda guerra mondiale. Durante il conflitto cinque di esse erano state consegnate alla Regia Prefettura di Cremona per essere fuse per "uso militare".

Il 4 settembre 1949 l' Arcivescovo di Cremona Mons. Giovanni Cazzani, alla presenza del parroco di Rivolta, del clero e di tutta la popolazione consacrava l'intero concerto in "do classico" imponendo loro i "sacri e fausti nomi": Santo Stefano protomartire, Sant'Alberto, Santa Maria Assunta, San Sigismondo re, Sant'Apollonia, San Lorenzo martire, Santi Fermo e Rustico martiri, Santa Caterina, Santi Apostoli Pietro e Paolo, Sant' Omobono.

Sono tutti nomi di santi venerati in paese. La campana maggiore (Santo Stefano) venne donata dal parroco mons. Renzi, la seconda (Sant'Alberto) dalla popolazione di Rivolta.